Leg extension: le caratteristiche e per chi non è consigliata

La leg extension è un esercizio a catena cinetica aperta, svolto sulla macchina dedicata dove si svolge un'estensione di ginocchio.
Coinvolge in toto il muscolo quadricipite femorale nei suoi quattro capi: retto femorale, vasto mediale, vasto laterale e vasto intermedio.

È un esercizio eseguito come completamento per l'allenamento del quadricipite femorale, quindi complementare a squat e affondi.
Dato il lavoro svolto alla macchina, la leg extension si presta all'esecuzione di serie medio lunghe 12-15 ripetizioni, o di contrazioni controllate per enfatizzare lo stress metabolico a livello locale.

È inoltre ideale per effettuare un cross-training negli atleti che soffrono di una infiammazione agli Hamstring. In quanto esercitare una contrazione dei muscoli estensori del ginocchio, permetterà un'inibizione dei flessori della stessa articolazione. Questo viene definito riflesso miotatico da stiramento, ove si ha la stimolazione dei muscoli agonisti e l'inibizione di quelli antagonisti.

Leg extension per chi non è consigliata

La leg extension non è ideale per chi ha una infiammazione, lesione o rottura del legamento crociato anteriore (LCA). Far allenare un individuo con una patologia riguardante questo legamento del ginocchio, può comportare un peggioramento dell'andamento complessivo della Riabilitazione/Atletizzazione. Nei casi di interessamento del LCA, è invece consigliato un rinforzo della muscolatura ischiocrurale e di esercizi a catena cinetica chiusa per il quadricipite femorale, come squat e affondi.

Nei casi di pubalgia, la leg extension non è consigliata, durante la fase concentrica dell'esercizio infatti, vi è una flessione dell'anca e questo perché l'inserzione prossimale del retto femorale sovrasta la testa del femore (grazie alla quale questo muscolo interviene anche nella flessione dell'anca).
Inoltre, l'inserzione distale del muscolo Ileopsoas si trova sul Piccolo Trocantere e questo fa sì che il suddetto muscolo svolga la funzione di flessore dell'anca insieme al retto femorale. Poiché questo muscolo addominale profondo è in larga parte responsabile della genesi della pubalgia, insieme a cause dell'apparato gastrointestinale, è sconsigliato un allenamento che coinvolga anche in parte questo muscolo.

In ultimo non è consigliato far svolgere la leg extension, ad individui con conclamata lombalgia, poiché le inserzioni prossimali del muscolo Grande Psoas risiedono proprio nel tratto compreso fra D12 e L4. Per giunta, fra L1 e L4 vi è anche la sede del Plesso Femorale, il quale potrebbe infiammarsi per via ascendente di fronte una forte sollecitazione periferica.

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Articolazione del ginocchio: Attenzione agli esercizi

L'articolazione del ginocchio è formata: dal femore, l'osso più lungo e pesante del corpo; dalla tibia, l'osso della gamba che si articola con il perone; e dalla rotula un voluminoso osso sesamoide che si forma all'interno del tendine del quadricipite femorale, muscolo estensore del ginocchio.
A livello dell'articolazione del ginocchio sono concessi i movimenti di flessione, estensione e leggera rotazione.
Dal punto di vista strutturale, il ginocchio è costituito da due articolazioni comprese all'interno della capsula articolare: quella tra tibia e femore, e quella tra rotula e femore.
Tra le superfici articolari di tibia e femore, sono presenti due formazioni fibrocartilaginee, il menisco laterale e mediale che fungono da ammortizzatori, adattando le superfici articolari durante i movimenti, fornendo in questo modo maggior stabilità.
I principali legamenti che stabilizzano l'articolazione del ginocchio sono:

Articolazione del ginocchio in palestra

Le patologie più comuni che colpiscono l'articolazione del ginocchio sono: la condropatia femoro-rotulea, le lesioni meniscali e le lesioni legamentose.
La condropatia femoro-rotulea, è una patologia provocata da una reiterata biomeccanica scorretta del ginocchio, in cui solitamente un atteggiamento in valgismo, conduce ad un disallineamento della rotula durante i movimenti di scorrimento all'interno della troclea femorale, quando il ginocchio si flette e si estende.
Questa biomeccanica scorretta, provoca una sofferenza nella cartilagine articolare della rotula e della troclea femorale che nel tempo conduce ad una vera e propria degenerazione della cartilagine articolare.
Nell'allenamento in palestra chi presenta una scorretta biomeccanica femoro-rotulea, è bene che eviti i movimenti in cui l'accosciata e troppo ampia, limitandola nel momento in cui si evidenzia l'atteggiamento scorretto dell'articolazione del ginocchio in valgismo; in alcuni casi, può dare giovamento uno stretching dei muscoli ischiocrurali e del tensore della fascia lata in caso di retrazione.
Le lesioni meniscali, possono essere provocate da un episodio traumatico o degenerativo.
Le lesioni meniscali traumatiche, vengono classificate in base al tipo di distorsione: in valgo, in cui viene colpito il menisco mediale, solitamente insieme al legamento crociato anteriore e al legamento collaterale mediale;
in varo, dove solitamente viene colpito il menisco laterale, insieme al legamento collaterale laterale.
Le lesioni meniscali degenerative, sono provocate solitamente da una scorretta biomeccanica dell'articolazione del ginocchio, come: nella condropatia femoro-rotulea; l'iper-utilizzo in compressione come in alcuni sport, compreso l'allenamento con sovraccarichi, o da un eccessivo peso corporeo.
In palestra chi ha delle lesioni meniscali, deve evitare nel corso degli esercizi l'arco di movimento doloroso, solitamente provocato dai carichi compressivi in catena cinetica chiusa come lo squat e gli affondi.
Le lesioni legamentose che colpiscono l'articolazione del ginocchio, solitamente sono di natura traumatica, colpendo più frequentemente il legamento crociato anteriore, a cui può essere associata una lesione del legamento collaterale mediale o laterale, a seconda del tipo di trauma.
Una lesione totale o parziale del legamento crociato anteriore, provoca un'instabilità nell'articolazione del ginocchio, in cui lo scivolamento anteriore della tibia rispetto al femore, detto cassetto anteriore, non e più limitato; nei casi di importante instabilità si ricorre all'intervento chirurgico.
In palestra in caso di lesione parziale del crociato anteriore che non provoca un'importante instabilità, si possono compiere esercizi per il quadricipite femorale solo a catena cinetica chiusa, tenendo conto che sarà più importante però il rinforzo dei muscoli ischiocrurali per evitare che si accentui l'instabilità del ginocchio; sono molto indicati anche gli esercizi propriocettivi.
Sono invece, assolutamente da evitare tutti gli esercizi in cui si provoca un'iperestensione nell'articolazione del ginocchio come nel caso della panca hiperextension.

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