La domanda che si pongono molti appassionati di bodybuilding, è se con l'allenamento specifico si possa modificare la forma muscolare.
In questo articolo cerchiamo di far luce su un argomento da sempre poco chiaro.
C'è ancora molta gente in palestra che pensa che l'esercizio, il tipo di allenamento, il numero di ripetizioni eseguite e la cadenza, possano in qualche modo influenzare il risultato finale in termini di forma muscolare.
Sin dai tempi di Arnold Schwarzenegger, si parlava del fatto che l'allenamento potesse influire sulla forma muscolare, lui stesso si definiva come uno scultore del corpo, sostenendo che alcuni esercizi gli avrebbero permesso si modificare la forma muscolare in alcuni distretti.
Nonostante la credenza popolare, portata avanti anche da bodybuilder di estremo rilievo, le cose dal punto di vista scientifico non stanno del tutto così.
Gli studi scientifici evidenziano che al di là dell'allenamento o degli esercizi che si eseguono, la forma muscolare se pur ipertrofizzata è assolutamente genetica, ciò vuol dire che non è possibile come affermava ad esempio Arnold Schwarzenegger modificare il picco del bicipite brachiale eseguendo degli esercizi di curl concentrato in un determinato modo.
L'unica cosa che si può notare a carico della muscolatura sollecitata in allenamento, è un differenza nello stato di adattamento che si ottiene in funzione dell'allenamento svolto, che in ogni caso non si riflette sulla forma muscolare.
Per essere più chiari, chi svolge allenamenti sulle alte ripetizioni avrà certamente degli adattamenti diversi sulle miofibrille, rispetto a chi svolge dei workout a basse ripetizioni, ciò non vuol dire che si otterranno delle modificazioni nella forma muscolare che come già detto è geneticamente predisposta.
Il falso mito che regna ancora in alcuni, è che si possa reclutare solo alcune fibre muscolari, attraverso determinati esercizi o allenamenti, in modo da modificare la forma muscolare, tutto ciò è immotivato, dato che le fibre facenti parte dell'unità motoria vengono reclutate per la ''LEGGE DEL TUTTO O DEL NULLA''.
Sintetizzando questo principio di fisiologia, è importante evidenziare, come le unità motorie sono l’insieme del motoneurone, della terminazione assonale di quest’ultimo e delle fibre muscolari da questo innervate; le unità motorie vengono attivate secondo la grandezza, prima quelle più piccole, poi quelle più grandi, per questo non ha alcun senso pensare che variato lo stimolo allenante, si possa variare la forma muscolare.
Un'altra credenza popolare vede la modificazione degli angoli di lavoro per lo stesso gruppo muscolare, come stimolo per ottenere un cambiamento nella forma muscolare, anche in questo caso tutto ciò non ha alcun senso, il cambio negli angoli di lavoro può al massimo produrre degli adattamenti differenti nei muscoli sinergici o stabilizzatori, ma non può in nessun modo modificare lo stimolo o la forma muscolare nel muscolo target.
Possiamo perciò concludere dicendo, che molto probabilmente la maggior evidenza in alcune aree muscolari sia più dovuta alla diminuzione della massa grassa o alla progressione nell'allenamento, non certo alla modificazione della forma muscolare ottenuta attraverso allenamenti o esercizi specifici.
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