La programmazione dell'allenamento, deve essere basata su principi scientifici universalmente riconosciuti.
Nella stesura della programmazione dell'allenamento e nella sua periodizzazione nel tempo, bisogna considerare il fatto che ogni individuo presenta delle caratteristiche genetiche differenti, questa considerazione assolutamente logica, è alla base del principio delle differenze individuali.
Lo stimolo allenante, è importante per innescare tutti i meccanismi fisiologici essenziali, per indurre una risposta adattiva di supercompensazione.
Il principio della supercompensazione, alla base del miglioramento della performance atletica, è purtroppo da sempre poco considerato da tutti i tecnici che si occupano di sport nella programmazione dell'allenamento.
La supercompensazione, avviene solo se ci sono alcune condizioni necessarie vale a dire: che intercorra abbastanza tempo tra uno stimolo allenante e l'altro, l'alimentazione sia adeguata, il riposo notturno sia sufficiente, ecc..
Se non si raggiunge il livello di supercompensazione, la performance non migliora e nel tempo si può andare incontro alla sindrome da sovrallenamento.
Il principio del sovraccarico, è legato a quello della supercompensazione, infatti presuppone che quando l'organismo ha supercompensato adeguatamente, il carico di lavoro debba crescere per essere nuovamente allenante.
L'organismo conserva gli adattamenti ottenuti con l'allenamento, solo se gli stimoli sono ripetuti con una certa continuità, questo è alla base del principio della continuità del carico o reversibilità.
Se un muscolo viene sottoposto ad un carico allenante, si mettono in atto degli adattamenti neuromuscolari specifici, se però gli stimoli non sono ripetuti nel tempo, gli adattamenti ottenuti verranno persi.
Nei soggetti allenati il recupero di tali adattamenti, è piuttosto veloce, grazie al meccanismo della ''memoria muscolare''.
Nel principio cosiddetto del SAID (Specific Adaptation to Imposed Demands), si considera il fatto che l'organismo si adatta, in funzione dello stimolo allenante a cui è sottoposto.
Ad esempio, se l'obiettivo è quello di aumentare i livelli di forza massimale, bisogna strutturare la programmazione dell'allenamento con tale finalità.
Per il principio della specificità, l'esercizio proposto deve essere funzionale per il miglioramento del gesto atletico.
Se ad esempio, si vuole migliorare l'esplosività muscolare durante il gesto atletico, è necessario strutturare una programmazione dell'allenamento che porti a dei miglioramenti della forza veloce; sarà comunque poi necessario eseguire degli esercizi specifici per migliorare il gesto atletico.
Il principio della GAS, o della sindrome generale di adattamento, elaborato da Hans Seyle negli anni trenta, si basa sulle tre fasi che l'organismo mette in atto, come risposta adattiva agli stimoli esterni:
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