Le fibre alimentari per la salute

3 Dicembre 2019

Diversamente dagli alimenti di origine animale, tutti i prodotti vegetali (frutta, ortaggi, verdure, legumi, cereali e tuberi) contengono una certa quantità di fibra o per meglio dire di fibra alimentare.
Ancora oggi viene accettata la definizione proposta da Trower nel 1974, secondo la quale ''le fibre alimentari sono i residui delle cellule vegetali resistenti all'idrolisi, operata dagli enzimi intestinali dell’uomo; sono cioè un gruppo di sostanze che passano attraverso l’ileo e che vengono parzialmente idrolizzate dai batteri presenti nel colon''.
Le fibre alimentari, poiché non vengono digerite e assorbite, non rappresentano un substrato energetico e, quindi, non forniscono energia all'organismo.
Tuttavia, affermare in modo assoluto che le fibre alimentari non sono nutrizionalmente disponibili non è del tutto corretto, in quanto alcune sostanze classificate come fibra vengono aggredite dalla microflora normalmente presente nel colon (i batteri saprofiti che concorrono favorevolmente a migliorare il nostro stato di salute) che è capace, sia pur solo parzialmente, di digerirle e di fermentarle.

Classificazione delle fibre alimentari

Le fibre alimentari vengono classificate sulla base delle loro caratteristiche chimiche e fisiche, in particolare in funzione del loro comportamento (solubilità o no) rispetto all’acqua.
Le fibre alimentari non idrosolubili (cellulosa, lignina ed emicellulosa) o insolubili, resistono all’azione degli enzimi digestivi, si mescolano alle feci e, poiché si idratano assai poco, accrescono il volume della massa fecale, rendendola più morbida ed omogenea.
Al contrario le fibre alimentari idrosolubili (pectine, gomme, mucillagini, guar gum, olicossacaridi) o solubili, per la loro caratteristica di assorbire molta acqua si rigonfiano e si trasformano in una massa gelatinosa e per questo motivo vengono chiamate anche gel forming.
Attraverso una corretta alimentazione non è difficile garantire un buon apporto di fibra, ma quando nella dieta abituale si consumano pochi alimenti di origine vegetale, è probabile che l’apporto di fibra sia insufficiente. Le maggiori organizzazioni scientifiche sono concordi nel consigliare un consumo di circa 30g/die di fibra per la popolazione adulta con un rapporto 3:1 tra frazione solubile e insolubile.
Il dipartimento americano dell’agricoltura suggerisce come guida generale, di consumare tutti i giorni almeno un alimento compreso in ciascuno dei seguenti cinque grandi gruppi di prodotti contenenti fibre:

  • frutta fresca;
  • verdure fresche;
  •  verdure cotte;
  • frutta secca.
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