Massa muscolare come aumentarla con l'allenamento

L'allenamento eseguito in palestra con sovraccarichi, induce degli adattamenti di tipo neurogeno nelle prime fasi, per poi provocare nelle fasi successive un aumento della massa muscolare.
Nei muscoli coinvolti sono presenti elementi specifici, definiti unità motorie che appartengono a due categorie principali: ST lente o rosse, FT veloci o bianche.
Le fibre bianche si suddividono a loro volta in FTa e FTb, questa tipologia di fibre rispetto alle rosse, è maggiormente responsabile degli adattamenti alla base dell'aumento della massa muscolare.
Le fibre rosse sono più coinvolte nelle attività di resistenza a lunga durata, in palestra ciò avviene quando nel corso delle serie si eseguono più di 12 ripetizioni, con una cadenza controllata.
Le fibre bianche sono reclutate nelle attività intense di breve durata, il target compreso tra le 4 e le 10 ripetizioni per serie, sembra secondo gli studi essere il più adeguato per stimolare le unità motorie veloci.

Come aumentare la massa muscolare con l'allenamento in palestra

Per promuovere l'aumento della massa muscolare è stato notato da diversi studi, come una percentuale di carico tra il 70-80% di quello massimale sia la più efficace a tal fine (Bosco, Viru, 1995).
Altrettanto importante è il tempo di esecuzione, attraverso gli stessi studi è stato evidenziato come la potenza espressa nel corso della ripetizioni, per aumentare il tempo sotto tensione (TUT), debba essere tra il 70-80% di quella massimale, in linea generale eseguendo la fase eccentrica in 3 secondi e quella concentrica in 2 secondi.
Il recupero ottimale tra le serie per favorire l'aumento della massa muscolare, deve essere incompleto, compreso tra i 60 e 90 secondi, per mantenere nel corso dell'allenamento livelli bassi di ATP, condizione metabolica fondamentale per i processi legati all'ipertrofia muscolare (Kraemer, et al., 1990).
Alla base dei meccanismi che promuovono l'aumento della massa muscolare, hanno un ruolo chiaramente importante gli ormoni anabolici testosterone e GH, anche se quest'ultimo sembra avere un impatto maggiore sui meccanismi ipertrofici muscolari.
La secrezione di testosterone viene maggiormente stimolata da carichi alti e ripetizioni eseguite con la massima potenza esprimibile rispetto al carico e pause lunghe tra le serie circa 3 minuti (Bosco, 1995).
Il GH viene invece più stimolato dallo stress metabolico indotto da serie con un TUT maggiore e recupero contenuto, circa 60 secondi tra una serie e l'altra (Kraemer, et al., 1992).
Secondi altri studi compiere dei workout che mettano insieme entrambi gli stimoli, quindi serie con carichi alti e recuperi lunghi, a serie con carichi e recuperi contenuti, siano la strategia ottimale per favorire l'aumento nella massa muscolare nei soggetti più esperti (Bompa, et. al., 1993).
Per le persone che non possiedono una lunga esperienza di allenamento, secondo gli stessi studi, è probabilmente meglio prevedere degli stimoli allenanti più lineari nel corso dei workout e soprattutto dei mesocicli, alternando le fasi di ''forza'' a quelle di ipertrofia.
Nel corso degli anni si è anche molto discusso sulla durata ottimale dei workout, per favorire l'aumento della massa muscolare, in molti casi si addirittura tentato di fissare dei limiti di tempo, oltre i quali l'allenamento non sarebbe più produttivo e addirittura controproducente a tale scopo.
Senza prendere posizioni chiare o dando tempistiche che non rispecchierebbero le evidenze scientifiche, ci si può limitare dicendo che certamente si è notato come la maggior durata dell'allenamento sia inversamente proporzionale con le secrezioni ormonali.

Trasforma la tua passione per il Fitness in una Professione! Iscriviti al Corso Personal Trainer >>

Leve nel fitness applicate agli esercizi

I movimenti dell'apparato locomotore, avvengono secondo un sistema di leve, in cui è presente: un fulcro, una resistenza da vincere e una forza che si contrappone a quest'ultima.
Una leva è una macchina semplice che consente di svolgere un lavoro applicando una forza minore, sfruttando la presenza di un braccio.
Le leve sono considerate vantaggiose, quando il braccio della potenza è maggiore rispetto a quello della resistenza.
Il sistema è in equilibrio quando il prodotto tra forza della potenza e il suo braccio è equivalente al prodotto tra forza e braccio della resistenza: Fp x Bp = Fr x Br.
Esistono tre tipi di leve:

Leve negli esercizi in palestra

Nel corpo umano la maggior parte delle leve sono svantaggiose, questo aspetto viene applicato anche agli esercizi in palestra.
Nella leva di primo genere come detto il fulcro è posto tra potenza e resistenza, lo squat l'esercizio principe per l'allenamento degli arti inferiori, appartiene a questa categorie di leve.
Il fulcro è posto a livello dell'articolazione dell'anca, la resistenza è il bilanciere poggiato sulle spalle e la potenza è rappresentata dalla muscolatura degli arti inferiori.
Nei soggetti più bassi la leva risulta più vantaggiosa rispetto alle persone più alte; anche posizionare il bilanciere più in basso può rendere più vantaggiosa la leva.
Nella leva di secondo genere la resistenza è posta tra il fulcro e la potenza, generalmente a differenza delle altre due leve, è sempre vantaggiosa.
In palestra gli esercizi per l'allenamento del tricipite surale, calf in piedi o calf da seduto sono una rappresentazione di questa leva, dove si possono utilizzare importanti carichi.
Nelle leve di terzo genere considerate svantaggiose, è la potenza ad essere posta tra fulcro e resistenza, dove il braccio resistenza risulta essere sempre maggiore rispetto a quello della potenza.
Diversi esercizi in palestra per gli arti superiori appartengono a questo tipo di leva, come ad esempio il curl con manubri o le estensioni per i tricipiti.

Trasforma la tua passione per il Fitness in una Professione! Iscriviti al Corso Personal Trainer >>
Call Now Button
×